Membro del Partito Comunista Italiano dal 1928, collaborò alla raccolta di fondi per il Soccorso rosso e alla diffusione della stampa clandestina.
Arrestato nel luglio 1933 in seguito a una vasta azione di propaganda svolta dal Partito Comunista Italiano in diversi comuni della pianura bolognese e culminata il 17.7.1933 con un lancio di manifestini e lʼesposizione di bandiere rosse, fu deferito al Tribunale
speciale.
Con sentenza del 5.7.1934 fu condannato a 5 anni di carcere e a 2 anni di vigilanza.
Scarcerato dopo 3 anni a seguito dellʼamnistia concessa per la nascita di Vittorio Emanuele di Savoia, fu sottoposto a vigilanza speciale a Bologna.
Durante la lotta di liberazione rappresentò il Partito Comunista Italiano nel Comitato di Liberazione Nazionale del rione Murri